Tanja
Tutto è successo molto tempo fa , un gennaio freddo e vuoto.
Da alcune settimane era morto mio padre, la nostra vita aveva in qualche
modo ripreso il solito tran tran, era un sabato e stanco morto stavo
fumando una
sigaretta riponendo i ferri nella rimessa...
Sono
stanco davvero,
ho tagliato legna tutto il giorno, ho le mani piene di piaghe con sto
freddo dannato. Alice mi ha già chiamato tre volte per chiedermi cosa
voglio fare stasera... vuole andare a Milano, all'Alcatraz..., non ho
proprio voglia, mi capirà. Nell'ultimo messaggio l'ho invitata al Pub
per una
birretta e parlare un po'... Sono franto, sarei andato a letto subito
invece eccomi qui in auto con 'sta nebbia e il ghiaccio... Freddo e
nessun parcheggio... lascerò la macchina al Cimitero e mi farò questo
mezzo chilometro a piedi. Cammino, l'erba scricchiola sotto i miei
piedi, la nebbia è una cosa solida davanti a me..." Lele! Sei tu?" una
voce dal gruppo di là dalla strada, trasalisco "Si, sono io..."...
"Alice è andata a Milano con Gianluca, ha detto di chiamarla
domani"..."Ok"...
Le avevo chiesto di venire al Pub, avremmo
parlato un po' e poi magari saremmo potuti uscire e... Ma vaffanculo.
Gianluca è il suo ex, non credo troppo ex, comunque... sono davanti al
Pub, una media me la bevo, poi vado a casa a dormire...
Locale
pieno... ecco però Andrea che si sbraccia là in fondo... "Ciao","ciao",
"lei è (non mi ricordo il nome) lei è Tanja, sono sorelle, abitano
vicine a me." "Alice?" "Stasera non è uscita". Beviamo, vado a Guinnes,
una pinta, due, tre, è ora di un Bushmills... bella musica, sigarette e
chiacchiere, neanche troppo spiacevoli, ma cazzo, Alice è a Milano...
stiamo insieme da poco, si però, trattarmi così...
"Vieni
a Piacenza?"" No raga, sono stanco morto, bevo ancora un coso e vado a
casa...Alice è a Milano con il suo ex... all' Alcatraz, non sono in
vena, vado a casa e basta"... "Beh, dai un passaggio a Tanja allora, va a
casa anche lei..." "Ok". Esterno, notte, vento, nebbia dissolta, freddo
polare... apro cavallerescamente la porta dell'auto a Tanja che
apprezza e mi sorride... si, vabbè è una Punto, però bella pulita e
comoda, non sfigura affatto... riscaldamento a palla, radio appena
udibile e 'sta Tanja qui che non è affatto male, ha una bella chiacchiera, è carina e mi guarda sorridente... "Vuoi vedere un bel posto?" mi dice.. "Ok" e muovo il mezzo verso la statale seguendo le sue indicazioni... guido piano, You got it
di Roy Orbison rompe il silenzio ed accompagna il battito del motore...
dalla nebbia che c'era, ora è proprio una bella notte limpida... "Ecco. Lì a sinistra!"... Saliamo, la strada è ora sterrata ma abbastanza
agevole... dovremmo essere in cima ad un colle, vedo un orizzonte
lontanissimo di luci e stelle e montagne, impensabile qualche ora
prima... Mi fermo, spengo il motore e mi volto verso di lei, i suoi
occhi azzurri brillano, mi sorride, vedo scintillare i denti, parliamo,
parliamo e ridiamo, Alice è lontana anni luce, un'entità astratta remota
e insignificante... Mi prende la mano e mi accrezza le dita dolcemente,
reclina il capo "cazzo" penso, ci stiamo baciando... Un bacio
non proprio casto però non violento o voluttuoso, un bacio da brividi
sulla schiena... apro gli occhi, mi stacco... "E' bellissimo"! dico
estasiato guardando il cielo... lo guarda anche lei, sorride... "sei il
primo che vede le stelle... che guarda anche fuori dal tangibile..." Le
do una carezza sulla guancia, ci baciamo ancora, con meno timidezza...
lestamente ma con delicatezza abbasso un po' i sedili... ci baciamo e ci
accarezziamo, restando ovviamente un po' guardinghi... Parliamo ed è un
discorrere sorridendo, senza pensieri... bello! Sto bene, davvero. E'
tardi, veramente, dobbiamo tornare a casa... Sono stanco, mi si chiudono
gli occhi ma sorrido... accompagno a casa Tanja che nel frattempo mi ha
lasciato il numero di cellulare e "si fa uno squillo" per il mio...
Sono
a letto, la stufa crepita, sono passate le quattro, fa freddo e sono
ancora un po' ubriaco per le birre e il whisky ed ebbro per la serata
passata con Tanja... Sogno. Sogno di tagliare legna ed alberi che
germogliano e neve, stagioni che cambiano ed erba che cresce ed un
frastuono d'inferno di campane e bicchieri e bottiglie in frantumi, mi
sveglio... suonano davvero le campane, è mezzogiorno, domenica. Sono a
letto cercando di capire qualcosa riguardo al trascorso... "No,No
cazzo!" "Mio Dio, cosa ho fatto!" Mi dispero... mi sento come Robert
Lewis, comandante dell'Enola Gay mentre guarda gli effetti di Little Boy
appena esplosa nel cielo di Hiroshima... "Ma che cazzo ho fatto!" E
Alice? No! Ho fatto una cazzata, povera Alice... mi ha trattato un po'
così ma resta sempre la mia tipa..."devo chiamarla subito...
"There is a house in New Orleans..."
mi suona il telefono, inconfondibile melodia degli Animals "TANJA
CELL"... "Pronto, ciao", "ciaoooo" (lei)... "ascolta, adesso non posso
parlare però se vuoi vengo da te questo pomeriggio, devo
parlarti..."..." anch'io devo parlarti" mi risponde raggiante... "Bello
ieri sera, veramente... dai, ti aspetto davanti casa alle quattro!"
Bacio"...
"Che cazzata ho
fatto, sono troppo un pirla" continuo a ripetermi... ed eccomi davanti a
lei... sale in auto e fa per baciarmi... mi chino a raccogliere una
sigaretta... "Che bello ieri sera, sono stata benissimo, belle parole,
bella serata... bei bacini!!!! Bello, bello, bello! Come sto bene con
te, Lele! "Ecco, continua a dirmi tutto il bene del mondo, mi sento
una merda... fra un minuto devo scaricarla e spiegarle che sono già
impegnato, che è stato uno sbaglio, che ero ubriaco, che, che, che..."
Non so cosa le dissi, non ricordo, non voglio ricordarlo... Ho in mente solo quattro sue parole "E' il mio destino"
e due lacrime che solcano il suo viso, la sua pelle bianca, una
ciocca di capelli biondi che era scesa sulla fronte e i suoi occhioni
azzurri velati di pianto...
Era
un sereno e gelido pomeriggio di gennaio, l'aria limpida e pulita... là
lontano il Monte Rosa ammantato di neve, opposto ad un azzurro
Appennino... tutto coronato da un cielo terso quasi primaverile...
Alice
mi chiamò la stessa sera, dicendomi di essersi rimessa con Gianluca,
che lui era in grado di capirla, che era il ragazzo giusto...e un sacco di altre cose... io assente
aspettavo soltanto la fine della telefonata, provando indifferenza conla mente occupata solo da Tanja singhiozzante con gli occhi lucidi che
scrolla il capo.
Sono
passati anni, quello che è successo mi fa pensare ancora oggi... chissà
dov'è Tanja, e Alice? e Andrea? Chissà se riesco ancora a trovare quella
stradina che porta in cima al colle... L'altro giorno ero in giro in
bici da corsa, il casuale passaggio davanti al Pub, a Miradolo Terme, mi
ha spronato a scrivere questo breve racconto di vissuto... Ciao.
Lele
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