domenica 24 marzo 2013

Treno!

Domenica mattina, primavera, piove a dirotto.
La Betta è a Pavia oramai da un'ora al corso di filatura naturale (o qualcosa del genere!), siamo nel lettone a fare "la lotta" e devo dire che Riccardo si impegna al massimo per cercare di demolire Viola e me stesso... "E' ora! via che andiamo a Milano con il treno!" "Siiiiiii" o meglio "Tiiiiiiii" mi fanno eco i due cuccioli... Una breve riassettata, una colazione frugale (eccitazione dei due è al massimo!) e siamo già in auto verso la Stazione Fs di Pavia...
Strano vedere la città senza un'auto... sono oramai le otto e tre quarti e dalla periferia, attraversando tutta la città  ho incontrato nessuno... fosse così domattina!
Entriamo in biglietteria, Viola e Riccardo seguono buoni, ipnotizzati da quello che personalmente mi suona come "rumore di freno, binari infiniti, addii, naja, odore di cesso e di sudore", mi sovviene di una volta in cui i miei genitori fecero fare "un giro in treno" a Gigi e a me... quella volta andammo a Voghera, era una bellissima e ventosa mattina di aprile e mi ricordo dei petali delle piante in fiore davanti alla stazione Oltrepadana che volavano nella brezza... Oggi piove, siamo in sala d'attesa, i bimbi buoni sono incollati alla finestra e guardano manovrare una vecchia D445 diesel sul binario quattro... Avranno avuto la mia stessa impressione credo... occhi sgranati puntati sui tubi di scappamento dove un nero fumo dava dimostrazione dell'abnorme potenza sviluppata dal motore, un  Fiat da quasi centomila di cilindrata... rumore cupo, rumore che dà sicurezza e senso di invulnerabilità... "Ah! potessi guidare io un mostro così!" ho pensato ancora oggi come oltre trent'anni fa...
Il treno arriva e siamo in banchina trepidanti... si sale ordinati e, con Viola in braccio e Riccardo che segue attaccato ad una tasca, troviamo posto vicino ad una ragazza sorridente e ad una specie di Bruce Willis... Riccardo si siede composto e mi tempesta di domande alle quali rispondo a tono appagando subito la curiosità, Viola ha subito socializzato con la ragazza ed è riuscita a strappare un mezzo sorriso a Bruce, fregandosene, e ci mancherebbe, del fatto che tutti se ne stiano ben composti e in silenzio.
Galbani, Stabilimento di Certosa... e il treno sfreccia nella pioggia, Locate, Rogoredo, Lambrate... rallenta, rallenta, un Freccia Rossa ci passa a fianco  facendoci "ballare", Riccardo esce dal "trance mistico", Viola mi cerca la mano...
Scendiamo, abbiamo un'ora abbondante per "guardare i treni" e gli annessi... "Acqua" mi dice Viola e via, in cerca di una bottiglietta e già penso di localizzare una toilette per la successiva e immediata pipì...
Attraversiamo tutta la stazione arriviamo ai bagni -CHIUSO PER LAVORI- Papàa, pipì. Prendo in braccio la piccola ed andiamo agli altri servizi, giù per scale mobili, tappeti scorrevoli, corridoi... Ecco i servizi, coda e 1 euro per fare pipì... mi frugo in tasca, ho ben sei euro in monete più piccole ma nulla di "intero"... chiedo a destra e a sinistra, nessuno che voglia cambiare... brutta gente questi "malanesi"... qualche anno fa non si sarebbe pagato e se anche lo si fosse, il cinquecento lire qualcuno te lo avrebbe regalato... Mah!.
Usciamo, piove a dirotto, una trentina di ambulanti mi chiedono quasi contemporaneamente se voglio acquistare un ombrello, io ringrazio e proseguo, Viola deve fare pipì, è senza pannolino da poco e non conosco bene la sua autonomia... Mc Donald! Entriamo, ordino due succhi di frutta e chiedo dove sia il bagno... "E' chiuso adesso" mi sorride la commessa... mi crolla il mondo addosso "Però può usare quello dei disabili"... sono già in dirittura mentre una signora mi passa davanti, entra e mi chiude la porta praticamente in faccia... Inizio a sudare, i bimbi si tengono le mani all'inguine, fra poco se non si sbriga sradico la porta e la caccio a pedate... "Papàa pipìi" e Riccardo fa eco "Anch'io pipì".
Passano quasi dieci minuti, busso. "Un attimo!" mi arriva l'eco dall'interno con un briciolo di mal celata stizza... "Un attimo una Madonna! E' mezz'ora che sta dentro, i bambini se la fanno addosso! E mi è passata davanti, dai!" La" signora" esce portandosi un olezzo simile ad una porcilaia, giustificandosi che il bagno è sporco... entro, spoglio Viola e senza farle toccare la ceramica la stimolo "Pipì, dai, fai la pipì, psssssssssssssss" nulla. Nulla cavolo! Riprovo senza alcun  risultato...E sto cesso è di uno sporco che mi viene lo schifo solo a poggiarvi i piedi... Sto per rivestire Viola, sono tutto sudato, grondo sudore nel vero senso della parola... "Pipì" mi ripete la bimba, al che, quasi nervoso la poso sul lavabo e "Falla!"... mi sorride, e fa pipì con grande sollivo suo e mio... Riccardo si è sbottonato i pantaloni e con innocenza si avvicina al vaso... Macchie di piscio, peli, sporco... "No Richi! Falla qui!" e gli indico una piletta raccogli acqua nel centro del pavimento... Usciamo, beviamo i nostri succhi di frutta e in fila indiana raggiungiamo l'esterno nella pioggia purificatrice... Abbiamo il tempo di guardare i treni ora, il Freccia Rossa, a "punta" come descrive Riccardo (il macchinista acconsente di farlo entrare  in zona comandi!), il Freccia Bianca, il più bello secondo lui perchè è anche verde, un vecchio "Caimano" solitario e poi le ruspe su rotaia e mille altri strani macchinari. Viola saltella sulle piastrelle colorate, saluta tutti i treni in partenza... mi rilasso guardandoli e mi accendo un ottimo mezzo Toscano, standomene ben confinato vicino ad un portacenere...
Sono oramai le undici, il nostro treno sta per partire, cerchiamo la nostra carrozza, il nostro posto e su, dieci minuti di attesa, però comodamente seduti e al caldo...
Lo scompartimento si riempie, i bimbi se ne stanno buoni buoni seduti, Viola mi viene in braccio e si addormenta, Riccardo resiste guardando i preparativi per la partenza di un Intercity per Venezia, una coppia si bacia sulla banchina, lei piange, lui l' abbraccia ancora più stretta...
Il treno si muove, corre fra le case della Milano "Dopoguerra", poi la periferia, gli orti urbani e la campagna verde sotto alla pioggia marzolina... Il treno macina strada, passa leggero sugli scambi di stazioni che sembrano abbandonate... i passaggi a livello sono chiusi e code di auto impazienti stanno ferme in attesa.
La nostra meta è lì ad una manciata di chilometri, vedo oramai strade conosciute, paesi in cui sono stato, il cielo si fa meno grigio, l'aria si fa familiare, "aria di casa" penso e sveglio i bimbi. "Siamo arrivati", Riccardo si stiracchia e mi sorride, Viola è già in piedi e "tira" verso l'uscita. "Pavia, Stazione di Pavia".

Lele

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