martedì 27 marzo 2012

Era solo un pacchetto di crackers...
Accadde tutto una trentina di anni or sono, nel cortile del Seminario a Pavia.
Eravamo lì oramai da qualche ora, fra giochi di gruppo, preghiere... tutte le parrocchie del Vicariato erano state invitate ad una giornata in Seminario, riuniti per gruppi. Erano in palio premi per il gruppo che si fosse distinto nelle varie prove... si doveva disegnare, cantare, tirare la fune e poi altri giochi di movimento. Non mi piaceva, mi annoiavo ero assente da tutti i giochi, giocavo si, ma la mia mente era a Torre d'Arese, nel sole dell' estate, fra lo stridio delle cicale, sulle strade dei campi polverose, fra un "guardia e ladri" e un nascondino fra gli amici di scuola... qui era tutto troppo "cittadino" ed organizzato... mi annoiavo. Arrivò il mezzogiorno, iniziammo il pranzo al sacco, seduti in cerchio, panini, una bibita,  un dolcetto che la nonna era riuscita a nascondermi nello zainetto e un pacchetto di crackers... finii tutto in un batter d'occhio, che fame quando si è sempre di corsa e sudati!!! Mi defilai e rovistato nella cartella trovai ed aprii i crackers... Come in tutti gli agglomerati ove un gran numero di bambini e ragazzi spazia, siano essi scuole, oratori o colonie estive c'è sempre il bambino grasso e prepotente che ruba le merende ai più piccoli... avevo sei o sette anni, magro scheletrico e velocissimo a correre sia a piedi che in bici... Oscar stava a qualche metro da me, grasso, sudato con la suina faccia velata da un' espressione truce... Studiava cosa stessi mangiando e avvicinatosi mi diede uno strattone che  gettò il pacchetto per terra. Vi saltò sopra  e mandando in briciole quello che rimaneva disse canzonandomi "a me i crackers mi fanno schifo"  e giù un altro spintone che mi fece ritrovare seduto a terra... Guardai il pacchetto,  ripensai alla nonna a casa e  mi si riempirono gli occhi di lacrime. Maledii quel posto, maledii la giornata e mai come allora avrei voluto essere "grande" per riuscire a vendicare l'angheria subita e ad andarmene...
Lele

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